Lettori fissi

sabato 5 giugno 2010

una casa…in fondo alla via

gabri

bella vero?

dalla cassapanca è uscita questa foto datata..un pò rovinata..quasi un fotogramma di un vecchio film in bianco e nero ..e una poesia..


ieri una casa..
una strada..
un cuore..
oggi soltanto macerie di quella casa
come pensieri strangolati...
due pietre..
una storia..
un lembo di muro..
il passato..
rovine bagnate
nella pioggia di questo aprile strano..
ricordi fra le mani
accarezzati
e ritrovati stranamente intatti...
dentro

era da poco finita la guerra..e tra mio padre e mia madre stava nascendo una tenera amicizia…anzi ..per meglio dire…era già nata..
una sera di maggio …erano stati invitati ad una festa che si teneva in un locale alla periferia di milano…intorno c’erano prati….ancora un ruscello…
complice la sera tiepida…la compagnia piacevole…la voglia di divertirsi…il poterlo fare…finalmente…finirono per perdere l’ultimo filobus che li avrebbe portati a casa…
in attesa della prima corsa del mattino..loro due lasciarono la compagnia per una passeggiata romantica….non fecero molta strada…si fermarono vicino al ruscelletto…sotto un lampione a ridosso di una casa ..e mio padre chiese a mia madre di sposarlo …
fin qui non ci sarebbe nulla di strano ..una normale storia di innamorati ..con un lieto fine ..ma per uno strano gioco del destino …la loro casa…e la mia per tanti anni …fu proprio quella sotto la quale c’era stata la richiesta di matrimonio…

era l’ultima casa di una via molto corta…
si respirava un’aria di paese ..i prati c’erano sempre…il ruscelletto anche.. 
era una casa ad un piano …al piano terra c’era un’agenzia enologica..e c’era un enorme cortile…..un glicine…due fichi….al primo piano…ci stavamo noi …
(come scrisse mio padre in una poesia che mi regalò per un mio compleanno.. “ghe stavum dumà nüm e la felicità”..”ci stavamo solo noi e la felicità”)..e un cane ..pupi..

una domenica pomeriggio di fine maggio .. mia mamma era in attesa di mio fratello…quello “disperato” della foto …che sarebbe nato di lì a poco..
eravamo a letto a riposare ..quando cominciammo a sentire degli strani “toc..toc” alla porta….
si alzò mio padre ..chiese chi fosse..ma non ci fu nessuna risposta…
quindi tornò a letto…ma il “toc..toc..” ricominciò.. insistente..e di nuovo mio padre a chiedere chi fosse…e come la prima volta ..nessuna risposta …
allora…pensando ad un malintenzionato….facendo la voce grossa…disse…”ho una rivoltella in mano …(cosa assolutamente non vera)…se non mi dici chi sei ..io apro….e non so cosa può succedere..”
al di là della porta ..silenzio …solo il ritmico ..lugubre toc toc..
a quel punto …mio padre aprì…..e si trovò davanti ..il nostro cane …quello della foto con mio fratello…quello scuro …
qualche imbecille gli aveva legato alla coda un pezzo di legno …e ogni volta che si muoveva …bussava alla porta …
liberammo pupi di quella appendice scomoda…accettammo le effusioni …ovviamente ricambiate …di quel cane davvero speciale….che merita un capitolo a parte

ancora oggi quando ripenso a quella casa in cui regnava la meraviglia dei pomeriggi di sole..delle nostre voci di bimbi..delle carezze sincere…di una rosa che fioriva sempre il giorno di natale…mi convinco sempre di più che ci stavamo solo noi e la felicità…


alla prossima …

10 commenti:

  1. Sei stata una bambina fortunata. E' un racconto un po' malinconico ma, mi sembra,non in senso negativo di rimpianto. Le radici salde e forti dell'amore che hai respirato si avvertono in ciò che scrivi.

    RispondiElimina
  2. è vero ...c'è un pò di malinconia ...ma è una maliconia dolce...nessun rimpianto ...solo dolcissimi ricordi....un abbraccio..e buon week-end

    RispondiElimina
  3. Bei ricordi davvero, Lore.
    Come passa il tempo...

    RispondiElimina
  4. Meraviglioso il tuo modo di narrare. Ogni volta mi strappi una lacrima....Buona domenica, Lore

    RispondiElimina
  5. Un racconto fatto di dolcezza e così intimo, un po' struggente nella malinconia che, appunto, si coglie tra le righe. I ricordi, quelli di momenti belli e intensi, sono sempre un po' malinconici perché parlano del passato, di qualcosa che è finito e non può tornare. Tranne che nei ricordi, che per questo sono preziosi e vanno trasmessi agli altri perché continuino a vivere.

    RispondiElimina
  6. un grazie a ciascuna di voi ...che mi gratificate con la vostra presenza ...è bello condividere i miei ricordi con voi ...
    e... con le parole di maba mbatha opasha

    incantevole io che scrivo
    tu che leggi o ascolti
    e mi comprendi

    RispondiElimina
  7. Sembra una fiaba... voi, la felicità, il vostro cane, la rosa che sboccia a Natale...in quella casa! E' commovente e di una dolcezza infinita... le persone care hanno sempre dimora nel nostro cuore!
    Un bacio Lore

    RispondiElimina
  8. grazie cara....un abbraccio e un bacio anche a te

    RispondiElimina
  9. Ciao Lore,

    sarà perché in questo periodo sono troppo sensibile,ma il tuo racconto mi ha fatto inumidire gli occhi...quella foto fantastica e il racconto ! La mia passione sono le vecchie foto in biano e nero,quelle che ogni famiglia custodisce in un cofanetto o come mia mamma in una vecchia valigetta in cartone. La tua foto mi piace tantissimo perché è viva ,c'è animazione e anima . Tuo fratello proprio disperato, mi viene voglia di strapparlo fuori dalla foto e consolarlo.:)
    La tua famiglia sprigiona simpatia ,percepisco tanta armonia !

    Ti abbraccio forte, cara Lore e grazie per condividere con noi queste meraviglie dalla tua cassapanca .

    RispondiElimina
  10. Ricordi bellissimi! Ti auguro un buon fine settimana.
    Gio'

    RispondiElimina