Lettori fissi

domenica 1 maggio 2011

dalla cassapanca parole che arrivano dall’antica grecia ma che oggi andrebbero profondamente meditate…..

anche questa volta dalla cassapanca esce “l’antichità”…
“una lezione” che risale a “qualche tempo fa” i cui autori si chiamano tucidide e pericle….

tucidide…(atene – 460/397 a.c.)… generale e storico greco…fervente sostenitore di pericle
pericle…(atene – 495/429 a.c.) teorico e realizzatore della democrazia in Atene. Non a caso il termine stesso di democrazia è comparso per la prima volta nell'età che da Pericle ha preso il nome.
tucidide scriveva
“[….]La principale caratteristica della natura umana è il desiderio inesauribile di accrescimento, che non può essere né limitato né contrastato se non da una forza uguale e contraria. L'accrescimento, ossia la tendenza ad aumentare la propria potenza, è il tratto caratteristico e indissolubile della società umana organizzata politicamente: di conseguenza, quando, all'interno di un territorio circoscritto geograficamente, si vengono formando due centri di potere - nel caso greco le due poleis di Sparta e Atene - è certo che queste due entità tenderanno ad accrescere la propria forza, ad espandersi, a sottomettere le poleis più deboli, finché le reciproche sfere di influenza entreranno inevitabilmente in conflitto. Non sono possibili altri esiti se non la guerra di annientamento: trattati di pace, accordi di convivenza, alleanze potranno avere luogo, ma solo per tempi e modi limitati, perché il desiderio di accrescimento non può che comportare il desiderio di annientare il rivale.” 
(anche in senso lato)

e questo è il discorso di pericle  agli ateniesi …461 a.c.
"Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così."

giovedì 24 marzo 2011

un brano di latino dalla cassapanca

in una cassapanca si può trovare di tutto…
nella mia..che è rimasta chiusa per tanto tempo..ci sono ritagli di giornale..le pagine ingiallite dei libri più cari…ci sono pensieri..ci sono ricordi

ultimamente ci ho ritrovate della pagine di un mio vecchio libro di latino…e sono ritornata sui banchi di scuola…
io ho avuto la fortuna di avere avuto un professore di italiano e latino che non potrò mai dimenticare per la sua umanità..per la sua simpatia…e per ciò che mi ha trasmesso con il suo grande amore per la cultura….
era una uomo anziano…capelli bianchissimi…milanese fino all’osso tant’è che ogni tanto qualche espressione dialettale gli scappava…

un giorno..quando la cassapanca mi regalerà qualche altra pagina dei tempi andati…racconterò qualche cosa dei mei anni del liceo…dei miei professori..di quelli ai quali mi sono ispirata quando ho cominciato ad insegnare, di quelli dai quali, invece, mi sono di molto allontanata..di quando non si cercava di distruggere la scuola pubblica..di quando la cultura aveva un valore…di quando alla costituzione si dava il giusto valore…e parlando di scuola faccio rferimento all’art. 33 e 34

 riporto il brano di sallustio che ha suscitato i miei  pensieri..e che io ritengo di un’attualità straordinaria…..
il titolo del brano è:

“caducità delle cose umane”
e
sallustio era uno storico romano 
(1°ottobre 86 a.c./13 maggio 34 a.c.)
[…] Nam uti genus hominum compositum ex corpore et anima est ita res cuncta studiaque omnia nostra corporis alia alia animi naturam secuntur. Igitur praeclara facies magnae divitiae ad hoc vis corporis et alia omnia huiusce modi brevi dilabuntur; at ingeni egregia facinora sicuti anima immortalia sunt. Postremo corporis et fortunae bonorum ut initium sic finis est omniaque orta occidunt et aucta senescunt: animus incorruptus aeternus rector humani generis agit atque habet cuncta neque ipse habetur. Quo magis pravitas eorum admiranda est qui dediti corporis gaudiis per luxum et ignaviam aetatem agunt ceterum ingenium quo neque melius neque amplius aliud in natura mortalium est incultu atque socordia torpescere sinunt cum praesertim tam multae variaeque sint artes animi quibus summa claritudo paratur.


[…] Infatti, poiché l'uomo è composto di corpo e di anima, tutte le nostre attività e inclinazioni si conformano alla natura dell'uno o dell'altra. Pertanto la bellezza, la ricchezza, nonché la prestanza fisica e tutte le altre doti di questo genere in breve dileguano: ma le grandi opere dell'ingegno sono, come l'anima, immortali. Insomma le qualità fisiche e i beni della fortuna, come hanno un inizio, così hanno una fine e tutto ciò che sorge tramonta e ciò che cresce invecchia; lo spirito, invece, essendo guida incorruttibile ed eterna del genere umano, muove e domina tutto e da nulla si lascia dominare. Tanto più deve suscitare meraviglia, quindi, la perversione di coloro che, dediti ai piaceri dei sensi, trascorrono la vita nel lusso e nell'indolenza, e lasciano intorpidire nell'ignoranza e nell'apatia l'intelligenza, di cui nulla vi è di meglio e di più grande nella natura umana, mentre sono così numerose e varie le attività dello spirito, con cui si può ottenere chiara fama.

domenica 2 gennaio 2011

1° gennaio 2009 - 1° gennaio 2011…e non ci sei più

da tanto tempo non apro la cassapanca….
perchè avrei tanta voglia che per miracolo non uscissero solo fogli o ricordi…
perchè avrei voglia di poter riabbracciare chi non c’è più….
perchè so che non è possibile
perchè questo periodo di festa.e di allegria…..è per me uno dei più tristi…..
perchè mi dico…la vita continua….ed è vero …..ma come?

Matsuo Basho

come è triste questa notte
piena delle tue silenziose parole
che planano sul cuore
come un gabbiano sul suo mare..
Infinito dolore nell’anima…
gli occhi cercano nel buio
le immagini della nostra vita..
della tua vita
breve come un soffio
dolce come una preghiera
leggera e malinconica come il rimpianto
eterna
come la certezza della tua vita immortale…
ma sulla tomba dei miei sogni
non ho deposto fiori..stanotte..
in silenzio
l’anima mia ha pianto

la tua mamma