Lettori fissi

giovedì 24 marzo 2011

un brano di latino dalla cassapanca

in una cassapanca si può trovare di tutto…
nella mia..che è rimasta chiusa per tanto tempo..ci sono ritagli di giornale..le pagine ingiallite dei libri più cari…ci sono pensieri..ci sono ricordi

ultimamente ci ho ritrovate della pagine di un mio vecchio libro di latino…e sono ritornata sui banchi di scuola…
io ho avuto la fortuna di avere avuto un professore di italiano e latino che non potrò mai dimenticare per la sua umanità..per la sua simpatia…e per ciò che mi ha trasmesso con il suo grande amore per la cultura….
era una uomo anziano…capelli bianchissimi…milanese fino all’osso tant’è che ogni tanto qualche espressione dialettale gli scappava…

un giorno..quando la cassapanca mi regalerà qualche altra pagina dei tempi andati…racconterò qualche cosa dei mei anni del liceo…dei miei professori..di quelli ai quali mi sono ispirata quando ho cominciato ad insegnare, di quelli dai quali, invece, mi sono di molto allontanata..di quando non si cercava di distruggere la scuola pubblica..di quando la cultura aveva un valore…di quando alla costituzione si dava il giusto valore…e parlando di scuola faccio rferimento all’art. 33 e 34

 riporto il brano di sallustio che ha suscitato i miei  pensieri..e che io ritengo di un’attualità straordinaria…..
il titolo del brano è:

“caducità delle cose umane”
e
sallustio era uno storico romano 
(1°ottobre 86 a.c./13 maggio 34 a.c.)
[…] Nam uti genus hominum compositum ex corpore et anima est ita res cuncta studiaque omnia nostra corporis alia alia animi naturam secuntur. Igitur praeclara facies magnae divitiae ad hoc vis corporis et alia omnia huiusce modi brevi dilabuntur; at ingeni egregia facinora sicuti anima immortalia sunt. Postremo corporis et fortunae bonorum ut initium sic finis est omniaque orta occidunt et aucta senescunt: animus incorruptus aeternus rector humani generis agit atque habet cuncta neque ipse habetur. Quo magis pravitas eorum admiranda est qui dediti corporis gaudiis per luxum et ignaviam aetatem agunt ceterum ingenium quo neque melius neque amplius aliud in natura mortalium est incultu atque socordia torpescere sinunt cum praesertim tam multae variaeque sint artes animi quibus summa claritudo paratur.


[…] Infatti, poiché l'uomo è composto di corpo e di anima, tutte le nostre attività e inclinazioni si conformano alla natura dell'uno o dell'altra. Pertanto la bellezza, la ricchezza, nonché la prestanza fisica e tutte le altre doti di questo genere in breve dileguano: ma le grandi opere dell'ingegno sono, come l'anima, immortali. Insomma le qualità fisiche e i beni della fortuna, come hanno un inizio, così hanno una fine e tutto ciò che sorge tramonta e ciò che cresce invecchia; lo spirito, invece, essendo guida incorruttibile ed eterna del genere umano, muove e domina tutto e da nulla si lascia dominare. Tanto più deve suscitare meraviglia, quindi, la perversione di coloro che, dediti ai piaceri dei sensi, trascorrono la vita nel lusso e nell'indolenza, e lasciano intorpidire nell'ignoranza e nell'apatia l'intelligenza, di cui nulla vi è di meglio e di più grande nella natura umana, mentre sono così numerose e varie le attività dello spirito, con cui si può ottenere chiara fama.

4 commenti:

  1. Ciao, di una saggezza incredibilo questo scritto.
    Tutto fiorisce per poi appassire , ma la nostra mente può creare ed essere eterna nel tempo, lasciando una traccia della nostra esistenza.
    Cerchiamo di essere meno vanitosi , avidi e arrivisti e più attenti alla cultura.
    Magnifico! Un abbraccio
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    Sai che sono stato in ospedale il mese scorso? Per un pelo non andavo all'altro mondo.
    Ora sto bene. Ciaoooooo !

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  2. Incredible non incredibilo...adamus asino.

    Aggiungo, la Tua cassapanca può fare concorrenza alla Treccani. Ciaoooooooo !

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  3. ciaoooooooooooo...come sono contenta di leggerti...sono passata da te per leggere cosa ti è successo...e sono davvero davvero felice che tu stia bene...intanto ti abbraccio...spero di avere voglia di ricominciare a scrivere e a leggere gli amici

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  4. Si è vero, uno scritto di grande attualità, oggi più che mai, perché purtroppo lo spirito è spesso intorpidito da futilità e vanità.

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