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mercoledì 26 febbraio 2014

la felicità

via solone, 12 – precotto
Precotto...oggi una stazione della metropolitana....un tempo piccolo borgo rurale che quando ero piccola io, aveva le caratteristiche di minuscolo paese di campagna più che quelle di quartiere...anche se periferico... di una grande città
c'era una piccola casa..
là..in fondo alla strada..
un glicine in fiore..
una sedia davanti alla porta..

regnava la meraviglia
dei pomeriggi di sole
delle voci dei bimbi..
delle carezze sincere..

era la mia casa..l'ultima della via...quella in cui.. per dirla con le parole di mio padre...”ghe stavum duma num e la felicità”...(ci stavamo solo noi e la felicità)
fuori prati e persino un ruscello....dentro...tanta luce...tanti libri..tanti quadri.... semplice eppure raffinata...bella perchè belle erano le persone che ci vivevano...

giovedì 24 marzo 2011

un brano di latino dalla cassapanca

in una cassapanca si può trovare di tutto…
nella mia..che è rimasta chiusa per tanto tempo..ci sono ritagli di giornale..le pagine ingiallite dei libri più cari…ci sono pensieri..ci sono ricordi

ultimamente ci ho ritrovate della pagine di un mio vecchio libro di latino…e sono ritornata sui banchi di scuola…
io ho avuto la fortuna di avere avuto un professore di italiano e latino che non potrò mai dimenticare per la sua umanità..per la sua simpatia…e per ciò che mi ha trasmesso con il suo grande amore per la cultura….
era una uomo anziano…capelli bianchissimi…milanese fino all’osso tant’è che ogni tanto qualche espressione dialettale gli scappava…

un giorno..quando la cassapanca mi regalerà qualche altra pagina dei tempi andati…racconterò qualche cosa dei mei anni del liceo…dei miei professori..di quelli ai quali mi sono ispirata quando ho cominciato ad insegnare, di quelli dai quali, invece, mi sono di molto allontanata..di quando non si cercava di distruggere la scuola pubblica..di quando la cultura aveva un valore…di quando alla costituzione si dava il giusto valore…e parlando di scuola faccio rferimento all’art. 33 e 34

 riporto il brano di sallustio che ha suscitato i miei  pensieri..e che io ritengo di un’attualità straordinaria…..
il titolo del brano è:

“caducità delle cose umane”
e
sallustio era uno storico romano 
(1°ottobre 86 a.c./13 maggio 34 a.c.)
[…] Nam uti genus hominum compositum ex corpore et anima est ita res cuncta studiaque omnia nostra corporis alia alia animi naturam secuntur. Igitur praeclara facies magnae divitiae ad hoc vis corporis et alia omnia huiusce modi brevi dilabuntur; at ingeni egregia facinora sicuti anima immortalia sunt. Postremo corporis et fortunae bonorum ut initium sic finis est omniaque orta occidunt et aucta senescunt: animus incorruptus aeternus rector humani generis agit atque habet cuncta neque ipse habetur. Quo magis pravitas eorum admiranda est qui dediti corporis gaudiis per luxum et ignaviam aetatem agunt ceterum ingenium quo neque melius neque amplius aliud in natura mortalium est incultu atque socordia torpescere sinunt cum praesertim tam multae variaeque sint artes animi quibus summa claritudo paratur.


[…] Infatti, poiché l'uomo è composto di corpo e di anima, tutte le nostre attività e inclinazioni si conformano alla natura dell'uno o dell'altra. Pertanto la bellezza, la ricchezza, nonché la prestanza fisica e tutte le altre doti di questo genere in breve dileguano: ma le grandi opere dell'ingegno sono, come l'anima, immortali. Insomma le qualità fisiche e i beni della fortuna, come hanno un inizio, così hanno una fine e tutto ciò che sorge tramonta e ciò che cresce invecchia; lo spirito, invece, essendo guida incorruttibile ed eterna del genere umano, muove e domina tutto e da nulla si lascia dominare. Tanto più deve suscitare meraviglia, quindi, la perversione di coloro che, dediti ai piaceri dei sensi, trascorrono la vita nel lusso e nell'indolenza, e lasciano intorpidire nell'ignoranza e nell'apatia l'intelligenza, di cui nulla vi è di meglio e di più grande nella natura umana, mentre sono così numerose e varie le attività dello spirito, con cui si può ottenere chiara fama.

domenica 2 gennaio 2011

1° gennaio 2009 - 1° gennaio 2011…e non ci sei più

da tanto tempo non apro la cassapanca….
perchè avrei tanta voglia che per miracolo non uscissero solo fogli o ricordi…
perchè avrei voglia di poter riabbracciare chi non c’è più….
perchè so che non è possibile
perchè questo periodo di festa.e di allegria…..è per me uno dei più tristi…..
perchè mi dico…la vita continua….ed è vero …..ma come?

Matsuo Basho

come è triste questa notte
piena delle tue silenziose parole
che planano sul cuore
come un gabbiano sul suo mare..
Infinito dolore nell’anima…
gli occhi cercano nel buio
le immagini della nostra vita..
della tua vita
breve come un soffio
dolce come una preghiera
leggera e malinconica come il rimpianto
eterna
come la certezza della tua vita immortale…
ma sulla tomba dei miei sogni
non ho deposto fiori..stanotte..
in silenzio
l’anima mia ha pianto

la tua mamma


 

sabato 8 maggio 2010

ho riaperto la cassapanca e ho incontrato un angelo…

è sera..e qui sta piovendo a dirotto…
ho bisogno di un qualcosa che sia solo mio.. qualcosa in grado di dialogare con la mia anima sofferente…

riapro la solita cassapanca…e cerco..senza sapere bene cosa..
rileggo qualche poesia che mio padre scriveva in dialetto milanese…guardo svogliata le foto che conosco benissimo…tra queste ne ritrovo una particolare..è la foto della villa di una zia di mio marito

mio marito ora non c’è più..ed è inutile dire che mi manca molto..soprattutto in questi giorni…

un tuffo al cuore…sento che quella fotografia è uno strumento della sua anima per parlare alla mia…una carezza silenziosa…un alito d’amore soffiato oltre le ombre incerte… 

qualche tempo dopo il nostro matrimonio …i miei suoceri erano tornati al paese natio…nella bassa mantovana …ma siccome la loro casa ancora non era completamente sistemata ..la prima volta che andammo a trovarli ..fummo ospitati da una sorella di mia suocera..che abitava appunto nella villa della foto …
strane cose si dicevano su quella costruzione …una cosa era più che sicura…era sta a costruita su un vecchio cimitero…la cosa meno certa era...che qualche volta.. ancora.. si sentissero i rintocchi della campana della chiesetta del cimitero ..
era arredata con mobili cupi…e nell’anticamera..di notte erano accese luci blu che davano quel tocco lugubre che bene si adattava all’ambiente
a noi era stata assegnata la camera da letto dei suoceri della zia..ovviamente deceduti…letto altissimo…materassi in cui ci si affondava..luce centrale meno che fioca …insomma…sembrava che tutto mi giocasse contro…non ero tranquilla per niente…
nel cuore della notte mio marito si alzò…e il mio cuore cominciò a battere all’impazzata…di scatto scesi dal letto per seguirlo…quando successe una cosa sconvolgente ..
sulla porta della camera lasciata semiaperta comparve un angelo ..
o meglio …comparve una figura che illuminò la stanza di una luce diversa…e mi sorrise ..
mi disse..”lo so che hai paura…ma non temere…io sono l’angelo custode di tuo marito …gli sono accanto giorno e notte…e gli sarò accanto per sempre…ricorda..qualunque cosa possa succedere..ci sarò io a proteggerlo…” ..mi sorrise ancora col suo sorriso dolcissimo e scomparve…
quelle parole mi rasserenarono…e aspettai che mio marito tornasse per raccontargli l’accaduto …la cosa strana era che lui aveva visto la luce in camera…luce che io però non avevo acceso ..
quella figura è stata da allora una presenza costante nella mia vita …una presenza invisibile..ma tangibile…anche nel momento in cui mio marito se ne è andato per sempre ..ho avuto la certezza che quell’angelo lo prendesse per mano ..e anche stasera…in qualche modo ..era qui…insieme a lui …forse sorridendo insieme dei miei timori di quella notte…

martedì 27 aprile 2010

ho riaperto la cassapanca

ho riaperto la cassapanca..quella che c’è in un angolo di casa…quella piena di “me”…..
mi è capitata tra le mani la pagina di un giornale di tantissimi anni fa…
un articolo…due fotografie..quella di Katia – futura fidanzata di mio fratello…e quella di Gigi – amico fraterno di mio fratello..

vi racconto…
mio fratello  aveva conosciuto la sua futura fidanzata in banca..mentre entrambi erano in coda allo sportello in attesa di riscuotere il presalario universitario…ed era tornato a casa  frastornato dall’ inarrestabile cicaleccio di quella ragazza…molto carina ma troppo loquace…deciso quindi a non approfondire la sua conoscenza..
ma la vita è imprevedibile….così..dopo qualche tempo ..in una calda sera primaverile…arrivarono a casa nostra ….Gigi e Katia…di cui Gigi era innamorato ..
Lui non sapeva che mio fratello e Katia si conoscessero..lei non sapeva che Gigi e mio fratello fossero amici..e mio fratello non sapeva che la ragazza di cui Gigi non smetteva mai di parlare.. fosse Katia..per cui la sorpresa fu decisamente grande.. 
e  i due giovani di belle speranze (Katia e mio fratello) ..lei ..niente male …bionda..occhi  azzurro verdi …minigonna portata bene…lui alto..simpatico..decisamente un bel ragazzo…facevano davvero una bella coppia..
fu una serata piacevole..tra discussioni politiche …(”nel secolo scorso”..avevamo ancora voglia di discutere..di confrontarci..di batterci per gli ideali in cui credevamo…) e battute allegre..barzellette e “dissertazioni filosofiche”
dopo qualche tempo…una sera di maggio …gigi..sempre innamorato di katia….e katia che si stava innamorando di mio fratello…passando davanti ad una chiesa romanica…(originariamente era un edificio longobardo, fondato secondo la tradizione dalla regina Teodolinda,   poi ricostruito nei secoli XI-XII come struttura romanica a mattoni)…aperta..nonostante l’ora per le funzioni del mese di maggio ..decisero di entrare a visitarla.. parcheggiarono sul sagrato ed entrarono…all’uscita..risaliti in auto…misero in moto senza rendersi conto di avere la retromarcia inserita..per cui  l’auto schizzata all’indietro..dopo aver centrato in pieno e divelto il portone ….per fortuna era solo quello leggero di protezione .…(il portone artistico era aperto) …entrò  in chiesa ..distrusse un bel pò di panche..e si fermò a ridosso di una colonna..senza toccarla…
nessun danno a persone..per fortuna…perchè i fedeli ancora non erano arrivati…
leggermente frastornati…non capitano spesso incidenti di quel genere..lasciarono l’auto in chiesa e si precipitarono dal parroco…chiedendogli di uscire perchè c’era stato un incidente…
il poveretto..ignaro… corse fuori dalla canonica pensando ad un ferito grave …ma quando vide l’accaduto ..rischiò l’infarto…
però questa è una storia a lieto fine..
l’assicurazione ripagò tutti i danni ..e quindi la chiesa ebbe le panche e il portone ..nuovi…katia e gigi..ebbero il “loro momento di notorietà” ..si fa per dire…quando la mattina dopo…mentre andavano all’università..in metropolitana.. videro le loro foto sui giornali…e sentirono i commenti divertiti di chi leggeva l’articolo …
la conoscenza tra mio fratello e katia si approfondì sempre di più…e quando decisero di sposarsi …lo fecero in quella chiesa..e le nozze furono benedette da quel parroco….che ancora…a distanza di tempo…non si era ripreso del tutto dalla “visita alla chiesa di quel fedele piuttosto anomalo”

mercoledì 17 giugno 2009

sai……niente è bello come la vita

sai ...quando perdi gli affetti più cari ...quelli che sogni di avere accanto per sempre...quelli con cui vedi la tua vita futura..perchè ci sono ancora tante cose da dirsi…da fare insieme….quando perdi tuo marito e tuo figlio ...morti troppo presto tutti e due ...
dopo un primo momento di sbandamento …in cui sei viva ..ma non vivi…in cui il solo respirare ti fa male dentro…
tutti ti dicono ..ma tu sei forte...ce la farai…e ti rendi conto che c'è chi ancora conta su di te ...c'è chi ha ancora bisogno del tuo coraggio..del tuo sorriso ..della tua forza..allora è così che ti fai vedere... serena.. positiva…una maschera..insomma…
ma poi ti dici ...”questa è la mia vita… è un libro che va scritto fino alla parola fine…non si devono lasciare pagine bianche…è la mia la vita e va vissuta fino in fondo ...non posso ... forse non devo..soprattutto non voglio farmi travolgere dagli eventi ... io devo vivere….non sopravvivere….

Lontano dal fremito superficiale della città,
lontano dai frastuoni che mi rendono sorda,
lontano dalla folla dove sono sola...
ecco.. chiudo gli occhi...
c'è un luogo della mia anima,
dove è pace e riposo...
dove torno in contatto con me stessa,
dove torno a pensare che domani sarà bello,
dove torno a sentirmi in pace con tutti.
Io, meravigliosa scintilla del creato,
fragile eppure eterna,
sofferente eppure ricca di ogni cosa.
Tiro un profondo respiro….
e rimango immobile...
per non disturbare il mio silenzio
... e mi rassereno come se,
libera e felice,
stessi correndo in un prato,
dimentica dei miei pesi,
perchè dentro di me
ci sono sempre gli occhi luminosi di mio figlio..
c’è sempre quella voce
che ancora mi parla dalla stanza accanto….
perchè attorno
scopro doni prima invisibili a me…
osservatrice distratta di ieri.
e capisco che nonostante tutto…
niente è bello come la vita

lunedì 15 giugno 2009

nel giardino della mia anima

nel  giardino della mia animalore2008

poca luce...
in mano..un libro che non leggo
solo una musica a farmi compagnia..
sola..

entro piano nel giardino della mia anima..
osservo..

dapprima piccoli sassi..
qualche filo d'erba..
luoghi aridi..
ferite profonde...
ma è solo un angolo...

poi...
piante e fiori odorosi di esotici profumi
attirano il mio sguardo..
affascinanti..
è bello il mio giardino..
c'è vita..promesse...sentore di pace

e che siano grandi o piccole cose..
poco importa...
sono io!

giovedì 4 giugno 2009

in chiesa

wassily kandisky - the village churchwassily kandisky – the village church

durante la messa della mezzanotte di natale in una cittadina africana..entrò un manipolo di uomini armati e col volto coperto..
uno di questi uomini gridò: “chi è disposto a ricevere una pallottola in nome di Cristo..resti dove è”..
immediatamente la maggior parte dei fuedeli uscì fuori di corsa..restarono in chiesa soltanto una ventina di persone..
allora il capo dei guerriglieri si levò il passamontagna..fissò il sacerdote e disse: “BENE..CI SIAMO SBARAZZATI DI TUTTI GLI IPOCRITI….adesso puoi cominciare la tua Messa… ti auguro Buon Natale”
ed uscì coi suoi uomini…..

credo che sia una lezione per tutti..

(questa è una storia vera…che mi è stata raccontata dal missionario che stava celebrando la messa…)

mercoledì 6 maggio 2009

la notte………………

slera

ornella erminio

È bella di notte la città. C’è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno.. gli artisti.. gli assassini.. i giocatori.. stanno aperte le osterie.. le friggitorie.. i caffè. Ci si saluta.. ci si conosce tra quelli che campano di notte. Le persone si perdonano i vizi. La luce del giorno accusa.. lo scuro della notte dà l’assoluzione..(erri de luca)
succede a volte che non riusciamo a dormire...e allora ci passano per la testa mille pensieri ...e facciamo considerazioni che mai potremmo fare di giorno ...presi come siamo a "vivere"...
ma la notte è meglio del giorno...perché di notte quasi sempre si dorme....ma quando non si dorme si fanno altre cose... le cose che la notte ci suggerisce... come sognare.. pensare.. sperare.. credere.. crescere.. amare.. giocare.. vivere.. ascoltare... di notte si ascolta molto meglio il mondo.. di notte il sapore del mondo esce forte.. acre.. profondo come il profumo dei fiori delle notti d'estate...

di notte si vedono molto meglio le stelle che sono tante... che sono così tante che ci spaventa guardarle... o forse ci rassicura...chissà.!!! di notte si vede la luna....come di giorno.. ogni tanto.. del resto.. ma di giorno la luna non parla.. non parla mai...
la luna di giorno è fuori posto..
ma le cose no....di notte le cose parlano...non ci vuole molto a capire le cose di notte.. se la si conosce.. la notte... lo scricchiolio di un armadio... il gocciolare di un vecchio rubinetto... lo scricchiolio della libreria...la silenziosa caduta di una foglia... proviamo ad ascoltare ancora... la notte è il tempo dell'impercettibile... e nella notte ci sono colori ..ci sono tutti i colori del buio... se sappiamo guardarli sono colori pieni di colori...proviamo a chiudere gli occhi.. chiudiamoli forte.. e cerchiamo tutti i colori che ci regala la nostra testa...tieniamoli bene dentro quei colori..perché ci serviranno domani.. quando la notte sarà sparita d'incanto e il giorno avrà bisogno della nostra fantasia....siamo noi che coloriamo la vita... la coloriamo con i colori che abbiamo saputo scoprire nel buio della notte...
e nella notte ci sono incontri ...ombre che dicono cose grandi come montagne... solide come rocce... magiche come maree...e ci sono cose che si dicono solo la notte....e di notte ci crediamo.. perché quando viene il giorno tutto diventa forse più banale... certo più incomprensibile...perché gli amori tornano ad essere amori normali... di giorno... e le grandi intuizioni notturne si mortificano a piccole cose... e gli amici si ridimensionano a semplici amici e le cose ridiventano mute....perché i sogni che nella notte sono reali... tornano ad essere solamente sogni... il giorno dopo...
viviamo una sorta di notte in questi tempi così inquietanti e foschi...ma è una notte piatta.. buia.. silenziosa per il sovrapporsi di troppe voci che non dicono nulla...per il bla bla bla insulso di chi parla perchè per "contratto" deve dire un tot di parole al giorno..poco importa se siano sensate o meno...per il vociare degli imbonitori che vendono fumo...e il vociare di chi "beve quel fumo" come fosse acqua benedetta...la notte..quella vera... ha letture accessibili... basta conoscere l'alfabeto...che è fantasia.. amore.. curiosità.. attenzione.. sensibilità.. disponibilità.. senso del reale e gusto del sogno....o senso del sogno e gusto del reale...che è poi la stessa cosa.... in fondo c'è solo questo modo per vivere la notte...e per preparare il giorno che viene.. perché il senso più vero della notte resta soprattutto ed inevitabilmente ....il giorno
(doverosa precisazione...avevo letto un brano "anonimo" tanto tempo fa ..che mi aveva colpito....poi ho letto qualcosa di erri de luca...così ho rielaborato le due cose ed è uscita la mia "notte")

venerdì 1 maggio 2009

quell’uomo dai capelli bianchi….

parco di monza-emilio borsa

parco di monza – olio su tela – emilio borsa

Vi è mai capitato di sfogliare un libro e trovarci una foto che non ricordavate nemmeno più di avere?.....io ci ho trovato una foto di mio marito …una delle ultime …capelli e barba bianchi… anche se aveva solo 50 anni… l’ho rivisto camminare….in quel suo modo strano per cui l’ho preso in giro tante volte … osservava tutto ciò che lo circondava ..non gli sfuggiva nessun particolare ..non era mai di fretta…..se poi era su un sentiero di montagna o in un bosco …era parte integrante di ciò che lo circondava... non so perché ..ma guardando questa foto .. sull’onda dei ricordi..forse.. mi è tornato in mente un episodio che avevo rimosso… Era un uomo qualsiasi….capelli bianchi .... bastone… che usava con attenzione…come si preoccupasse di non rovinarlo…direi con delicatezza…come si fa con una cosa cara…un signore solo… che camminava lentamente .. venendomi incontro dall’altra parte del viale...mentre osservava con attenzione ..gli alberi..la gente ..le auto ..… Era un giorno di sole, l’aria pulita ed il clima gradevole... camminavo lungo un viale alberato del parco di monza.. i pensieri lontano da quelli che ultimamente mi accompagnavano….da quando una sera di maggio ero rimasta sola… e la mano grande di un uomo bambino…la mano di mio figlio stretta nella mia. Un passo dopo l’altro percorrevo quel viale ed i raggi di sole che qua e là penetravano la volta verde abbagliavano i miei occhi..era un giorno come tanti altri..ma come pochi di quegli ultimi ...aveva un sapore così diverso… speciale ..come speciale è la vita …la mia...quella di mio figlio .. vite di sconosciuti come quella di quell’uomo che mi veniva incontro…e come quella di innumerevoli altri “sconosciuti”…soli….vite sfiorate dalle ruvide pareti dell’indifferenza dei molti…vite che non hanno più tempo né diritto di sognare… giorni e poi anni ad intrecciare stagioni di malinconica poesia.. difficile da scrivere..ma ancor più da recitare…. vite diverse che all’improvviso si incrociano ed attraversandosi cedono energia l’una all’altra… Per un attimo dimenticai dove fossimo, ciò che mi importava era la mano di simone chiusa nella mia, il mio passato ed il nostro futuro uniti dalla vita in quella stretta…pensai che non desideravo altro se non di tenere stretta quella mano…forse la vita era tutta lì, in quell’attimo fugace, nell’inesistente distanza che correva tra le nostre due mani, nel tempo inesistente che separava le nostre due vite….già…le nostre due vite…una vita sola …Per la prima volta ritornava nel mio cammino la speranza nel domani... il mio andare e quello dell’uomo anziano.. uno “sconosciuto” che mai più avrò la fortuna di rivedere..si incrociarono…lui ci guardò ed illuminato da uno dei più bei sorrisi che abbia mai visto, indicando mio figlio, mi disse: “Abbine cura, mamma!”… "dissolvendosi" poi così come era comparso. Mi accorsi che anch’io stavo sorridendo mentre cercavo di spiegare .. a voce alta…a me stessa e a mio figlio...guardandolo nei suoi occhi luminosi..…che forse quell'uomo era la persona speciale, che non avevamo più e che forse, in qualcun altro, avremmo avuto la gioia di ritrovare…un giorno... si rafforzò in me la convinzione che la vita fosse grande e ricca di momenti apparentemente così piccoli, ma infinitamente delicati ed importanti. Tuffandomi negli occhi puliti di mio figlio al mio fianco capii che non gli dovevo e non mi dovevo altre spiegazioni perché era grazie al cristallo di quegli stessi occhi che potevo vedere quanto bella fosse quella giornata di sole

per capire le mie parole fino in fondo..e la malinconia che si legge tra le righe di quello che scrivo…è doverosa una precisazione..mio figlio era portatore di un handicap grave…una forma di autismo che gli ha impedito una vita di relazione normale..io ero il suo “tramite” col mondo esterno ..e lui era la ragione della mia vita… e come suggeritomi dall’anziano uomo del parco di monza..ne ho avuto cura fino a che..poco tempo fa …il Signore lo ha richiamto a sè…

mercoledì 29 aprile 2009

ieri….

ieri

Ieri…
era una di quelle giornate in cui chi non c’è più ti manca più del solito…forse perché più del solito lo senti vicino …una di quelle giornate strane in cui un rumore ti fa sussultare…in cui una musica ti fa ricordare….in cui fisicamente sei in cucina piuttosto che in soggiorno o nello studio…ma con la testa sei altrove..una giornata in cui tutto è possibile..
Ieri..
il cielo era gonfio di pioggia …pesante e grigio come il cielo di un autunno avanzato...pioveva ininterrottamente dal mattino…eppure la pioggia battente sui vetri era una specie di richiamo..suonava quasi come un invito come se le gocce chiamassero il mio nome..così mentre stavo preparando la cena mi sono avvicinata alla finestra….e i lampioni accesi in strada…le luci accese in casa…hanno trasformato i vetri bagnati in una sorta di specchio…
ed è successa una cosa strana…un profumo all’improvviso mi ha fatto battere il cuore all’impazzata..e dietro me ..nel vetro… il viso di chi ho appena perduto …simone era lì…
per un attimo sono rimasta immobile….avrei voluto girarmi per abbracciarlo..e nel contempo avevo paura di farlo…..ma lui era lì..e mi sorrideva come faceva sempre passandomi accanto …lui non parlava…ma la sua anima sì…per lui parlavano i suoi occhi..i suoi sorrisi…
è stato un attimo…forse..o un’eternità…non so….mi sono girata piano..per non rompere l’incanto di quel momento…...ma non c’era nessuno…c’ero io ….c’era il suo profumo…c’era il rumore di un libro sfogliato …c’era la certezza di non essere sola ..di avere un angelo accanto

lunedì 27 aprile 2009

ricordi……..

Serenity   Paul Guy Gantner

quando la sera tutto si ferma e il silenzio può entrare nel mio cuore, posso ascoltare note inespresse di una vita che palpita nelle mie vene...nel silenzio.. le mille voci di un tempo lontano.. lentamente cominciano a rincorrersi...e mi lascio cullare dal mare dei ricordi.. e mi lascio accarezzare dalla brezza delle sensazioni...
una foto ipnotizza il mio sguardo....una casa sul lago...un portico ...
torno col pensiero in quella casa...in cui tutto ci sembrava possibile...
i sogni si confondevano con la realtà... la sera ci addormentavamo sapendo che il domani ci avrebbe portato qualcosa di nuovo..e tutti e due volevamo "qualcuno" che avesse i nostri occhi ...i suoi..o i miei...
in quella casa non sono più tornata..ora è solo un ricordo che mi piace liberare per rivivere vecchie emozioni che mi fanno sorridere... felice...per quello che ho avuto...ma mi rattristano... anche..per ciò che non ho più..
e ora sono là..sono davvero sotto quel portico..una candela accesa...una tisana.. seduta su una poltrona di vimini..mentre leggo e rileggo il passo di un libro che conosco a memoria..ormai..ma che è mio fedele compagno...e i ricordi si spostano in luoghi che oggi riscopro nuovi....in quella piazza così bella...mentre sull'acciotolato risuona il rumore dei miei passi che si allontanano...poi più nulla...
solo il silenzio che amo tanto

sabato 25 aprile 2009

un quadro..un giardino..una rosa

castellettocastelletto-la mia mamma

ci sono cose che abbiamo sempre davanti agli occhi ...ma siamo così abituati a vederle che non ci facciamo più nemmeno caso ..fino a quando ...in un momento particolare....lo sguardo si posa distratto su una di queste...ma poi ci ritorna ...e non vediamo più la cosa che abbiamo di fronte.... vediamo al di là...e i pensieri cominciano a galoppare....
così è stato con questo..che è un quadro dipinto da mia madre....è appeso alla parete dietro al pc...quindi proprio in faccia a me ....lo avrò guardato senza vederlo una infinità di volte...fino a che.... Ricordo che avevamo preso in affitto una casa per l'estate..i week-end...il tempo libero...non lontano da milano ..vicino ad arona ..sul lago maggiore
era una casa rustica... non grande...ma con il giardino ... fondamentale per chi..come me....abita in città...
era primavera....ma il giardino era triste...le aiuole incolte, qualche vaso rotto..e tanta erba...troppa per la verità...che necessitava dell'intervento miracoloso di una falce... sono un tipo creativo ....per cui ho cominciato subito a immaginare come trasformarlo...poca terra... qualche fiore ed una siepe ad abbracciare quello spazio. Sul lato rivolto verso il lago..una finestra si apriva su una vista sconfinata per liberare pensieri; su quello opposto, quello che si vede nel quadro...un discreto riparo, in cui trovare un rifugio sicuro, dove nascondere frammenti del mio tempo.
Quando venne l'estate, ogni sogno..ogni progetto erano là ad aspettarmi al loro posto..in una attesa impaziente. Fu allora che quel giardino emise, con lo sbocciare dei primi fiori, il suo primo vagito. E mai suono fu più delicato e melodioso di quel mormorare di vita. Fu allora che aprii gli occhi per ammirare ciò che fino a quel momento era stato soltanto un desiderio, nascosto tra le pieghe di una speranza interiore.. di un tempo ancora tutto da inventare...
seduta in un angolo di quel nido ..attesi di diventare parte indissolubile di quel tutto, così che desiderio e immagine divenissero una cosa sola, un solo ed unico respiro dell'anima. Le notti e i giorni si inseguirono spensierati, senza mai raggiungersi davvero..e spesso, si concessero delle brevi ed intense pause sul far della sera..per preparare nuove pagine di cielo..fino a che una notte, accadde qualcosa di straordinario...
Al centro di quel giardino, un bocciolo di rosa..ancora avvolto dalle foglie, si stava aprendo piano piano ..c'era la luna e mi sedetti affascinata ..restai ad ascoltare il battito leggero del suo esistere, così simile al mio..a guardare da vicino le minute perle di brina, addensarsi sul volto di quel fiore bambino, riflettersi sui miei pensieri ...lasciando che mi scendessero profondamente dentro. Provai paura e gioia assieme..e, rapita da quel silenzio, fatto di richiami per l'anima, vidi quella rosa aprirsi a poco a poco..come in un sorriso..e in un istante capii che quel sorriso era per me..
Del colore di rosso cupo erano i suoi petali, simili ad un cuore..di un velluto carezzevole..e così il suo essere..al mattino, tutto il giardino si chiuse dentro la sua corolla mentre io attraverso la finestra rivolta verso il lago liberai tutti i miei pensieri..E quel giardino divenne sorgente della mia vita.
Da allora, quel luogo, divenne rifugio di un'anima....
nell'aria... il suono di un fresco profumo